Filiberto Dal Dosso

Filiberto Dal Dosso

71 anni

Nato a Verona, vivo a Vicenza nel quartiere di San Bortolo.

Ho la Maturità Scientifica e il Diploma in Statistica conseguito presso l’Università di Padova. Sono Pensionato e ho svolto la mia attività professionale come imprenditore nel settore del Software Gestionale.

Sono sposato con Cecilia Longo, insegnante in pensione, abbiamo due figli Pietro e Giulio.
Da sempre amo viaggiare, per esplorare e conoscere i territori e le genti, per calarmi in
luoghi molte volte contaminati o abbandonati, con l’intento di immaginare nuove
geografie del lavoro, dell’abitare e dell’arte di vivere. Il mio vuole essere un camminare
lento, senza fretta, ma sempre accompagnato dall’urgenza di far emergere e
possibilmente aiutare coloro che hanno un bisogno di solidarietà. Cerco inoltre di
privilegiare e realizzare questa forma di “ricerca territoriale” in gruppo, dando a questo
mio agire un importante gesto poetico e politico, sempre mettendo al primo posto la
difesa dei diritti.


Mi candido al Consiglio Comunale con Coalizione Civica per Vicenza perché intendo
dare il mio contributo su:
MOBILITA’ URBANA
La municipalità deve realizzare un deciso e importante investimento su progetti
riguardanti la mobilità ciclo pedonale, pedonalizzando il Centro Storico all’interno delle
mura storiche, rendendo gli argini dei fiumi percorribili, realizzando pontili per la
navigabilità dei corsi d’acqua, rendendo gratuiti alle fasce meno abbienti della
cittadinanza o riducendo drastica gli abbonamenti per l’uso dei mezzi pubblici e
introducendo la “Zona 30” nei quartieri;
RIGENERAZIONE URBANA
A Vicenza è necessario attuare interventi di recupero a livello di infrastrutture e servizi,
limitando il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale. La comunità deve
riappropriarsi e rivivere nuovamente gli spazi rigenerati, con evidenti miglioramenti
nella qualità della vita e nella sfera sociale, economica e ambientale. Quindi recupero di
spazi verdi, di aree abbondonate e da tempo dismesse, aree degradate.
PROCESSI PARTECIPATIVI – PATTI DI COLLABORAZIONE
Ripensare la città richiede e impone processi partecipativi volti a dare voce a tutti i
soggetti interessati, coinvolgendoli nei percorsi decisionali. È necessario dare piena
attuazione ai così detti “Patti di Collaborazione” per la gestione condivisa dei beni
comuni.


“Vietato calpestare i Sogni”
Nel ricordo di Agitu Ideo Gudeta – 1978/2020