Corso Fogazzaro: l’interesse di pochi vince sull’opinione dei molti

Corso Fogazzaro: l’interesse di pochi vince sull’opinione dei molti

I risultati del questionario, sbandierati dal Sindaco per avvalorare la decisione (preconcetta) di riportare le auto in Corso Fogazzaro, non hanno alcun fondamento scientifico e si basano unicamente sulla percezione dei commercianti – peraltro divisi sugli esiti della verifica – ciò nonostante Rucco accusa gli oppositori di immaturità e pregiudizio ideologico. Il che ricorda molto la storiella del bue che diede del cornuto all’asino.

Che la sperimentazione fosse solo un diversivo, un espediente per guadagnare tempo e rendere meno doloroso il cambio di marcia lo si era capito fin dall’inizio, tanto più che nessuna delle promesse fatte per rivitalizzare quella parte di città è stats mantenuta, a partire dall’ipotesi di un collegamento diretto con il Park Fogazzaro, sfrontatamente riproposta ieri in conferenza stampa.

Persino quei pochi dati disponibili vengono manipolati ai fini della propaganda: in pochi mesi, la clientela, che inizialmente era favorevole al ritorno delle auto per il 42% (rispetto al 40% di contrari), ha cambiato drasticamente opinione, ribaltando i rapporti. Oggi i contrari alle auto sono il 44% degli intervistati, superando con un margine maggiore rispetto a quello iniziale i favorevoli.

Tra gli altri dati, del tutto aleatorio è anche l’andamento del volume d’affari; quanto alle auto si occulta il dato più importante, che lo si giudichi tanto o poco, la maggior parte del traffico è solo di attraversamento, dato confermato dal numero essenzialmente nullo di
ticket per la sosta staccati (appena 5 al giorno).

Al Sindaco, che parla di vergognosa strumentalizzazione, rispondiamo che di riprovevole c’è solo la sua cocciutaggine, oltre all’arroganza con cui si è tentato di liquidare la protesta dei residenti e di tutti coloro che, anche all’interno della sua stessa maggioranza, hanno espresso una qualche forma di civile dissenso.

 

Ciro Asproso
Leonardo Nicolai
Mariangela Santini

Fioriere anti-terrorismo: Rucco dimentica che Campo Marzo ha due lati

Fioriere anti-terrorismo: Rucco dimentica che Campo Marzo ha due lati

Eravamo davvero felici quando avevamo letto sul Giornale di Vicenza di pochi giorni fa che gli antiestetici new jersey in calcestruzzo anti-terrorismo erano stati sostituiti da fioriere in Campo Marzo.

 

Ancora una volta, però, questa giunta ha dimostrato di ricercare sempre l’apparenza facile, senza mai risolvere davvero i problemi. Ieri l’amara sorpresa: nell’esedra che si affaccia su viale Eretenio, infatti, è rimasto il monolite in cemento anti-terrorismo.

 

Evidentemente per questa giunta esiste un Campo Marzo di serie A e un Campo Marzo di serie B, peccato che, distante da tutti, proprio in questo versante dimenticato da anni ci sono attività, come il Bar Smeraldo, che si impegnano per far vivere il parco, ma che sistematicamente vengono ignorate dall’amministrazione. Ci auguriamo quindi che il comune intervenga anche nell’esedra di viale Eretenio posizionando le fioriere e sostituendo i new jersey in cemento.

 

Leonardo Nicolai

Mariangela Santini

Il comune non è una bacheca dei casi in corso del tribunale

Il comune non è una bacheca dei casi in corso del tribunale

Il consigliere Cattaneo deve aver scambiato l’esterno del Comune per la bacheca “casi in corso” del tribunale, o non si spiega la proposta di Roberto Cattaneo di aggiungere lo striscione “Verità su Bibbiano” a fianco a quello che da anni recita “Verità per Giulio Regeni”.

 

È avvilente dover commentare queste esternazioni. Ma non vogliamo cadere nel tranello più che manifesto. È chiaro come Cattaneo voglia che la politica diventi scontro anziché costruzione, un gioco delle parti utile a nessuno se non a distrarre l’opinione pubblica. È degradante però dover spiegare la differenza tra i due casi al consigliere. Quello di Regeni, infatti, è un omicidio che ha incrinato i rapporti tra due nazioni, in cui anche la sezione nazionale italiana di Amnesty International ha voluto prendere posizione netta, proprio con quel famoso striscione giallo che molti comuni italiani hanno scelto di esporre. A Bibbiano, invece, c’è un’inchiesta in corso su un fatto che qualora sussistesse ci schiferebbe tanto quanto Cattaneo. A questo punto non possiamo che sperare che la stessa attenzione sia meritata anche dai passati fatti di Finale Emilia e Mirandola. O da altri casi ancora in corso.

 

Sarebbe bello piuttosto commentare le proposte per la città del consigliere Cattaneo. Citando il suo sindaco, forse preferisce “lavorare in silenzio”…ma solo quando fa comodo evidentemente.

 

Leonardo Nicolai

Mariangela Santini

 

L’opposizione fa il suo lavoro, Rucco risponda

L’opposizione fa il suo lavoro, Rucco risponda

Spostare l’attenzione per coprire l’inattività: quello del Sindaco Rucco è un copione visto e rivisto. Nel giornale di mercoledì 31 luglio il Sindaco si è scagliato contro i consiglieri di opposizione che quotidianamente cercano di avere chiarimenti e risposte sui temi della città, e puntualmente non ottengono niente di quanto chiedono.

 

Questa volta l’uscita è stata parecchio scomposta. Rucco ha trovato la scusa del “lavorare in silenzio” per giustificare il progetto totalmente (almeno ad ora) fumoso del filobus. Intanto, però, pochi mesi fa i giornali furono occupati per una settimana dall’annuncio del ciceriano progetto di rifacimento di Viale Verona. Una rivoluzione della spina ovest che, sulla carta, dovrebbe cancellare qualsiasi spazio dedicato unicamente al filobus.

 

A noi può star bene il “lavorare in silenzio”, e anzi, l’auspicio sarebbe che la politica degli annunci fosse abbandonata anche ad esempio sulle questioni riguardanti la sicurezza. Ciò non toglie che i consiglieri di opposizioni si meritino chiarimenti quando vengono chiesti: è il loro lavoro, quello del Sindaco dovrebbe essere quello di rispondere, e non scappare dal confronto.

 

Leonardo Nicolai

Mariangela Santini

Corso Fogazzaro: migliaia di cittadini inascoltati

Corso Fogazzaro: migliaia di cittadini inascoltati

Era del tutto evidente che la finta sperimentazione in Corso Fogazzaro serviva solo a depistare le proteste. È una colossale presa in giro, un’inqualificabile messinscena, dovuta alla difficoltà di far accettare una decisione altrimenti indigeribile.

 

Senza dati precisi e risultati, a due mesi dalla fine della sperimentazione, Giovine ha deciso di sputare in faccia alle migliaia di cittadini che hanno firmato per lasciare Corso Fogazzaro pedonale. Corso Fogazzaro viene visto oggi da loro più “ordinato”. Macchine parcheggiate ovunque, segnaletica orizzontale disegnata sul porfido, bici e pedoni che non sanno più quando possano sentirsi sicuri a camminare in Corso: come può essere questo “ordine”? Ma soprattutto, come può rendere tutto ciò vivo Corso Fogazzaro?

 

Noi abbiamo un’idea diversa di politica e di città, e all’ordine, a questo “ordine”, preferiamo la vivibilità. Durante la campagna elettorale abbiamo presentato un progetto guida insieme alla nascente associazione Casa del Fogazzaro, in Consiglio Comunale il nostro consigliere Ciro Asproso ha richiesto la creazione di un organismo partecipato di indirizzo e programmazione. Cerchiamo sempre di rispondere ai bisogni con precisione e concretezza: Rucco e i suoi assessori la smettano di parlare del nulla e inizino ad affrontare davvero le questioni.

 

Ciro Asproso

Leonardo Nicolai

Mariangela Santini

Interrogazione: Area Ex Esso Viale Margherita

Interrogazione: Area Ex Esso Viale Margherita

Con l’erba che cresce risulta ancora più evidente quello che ogni giorno centinaia di studenti e migliaia di vicentini ormai si sono abituati a vedere: quel piccolo, enorme vuoto cittadino che è l’area Ex Esso, quello spiazzo dove una volta sorgeva il relativo benzinaio che aveva costretto Viale Margherita a deviare circondandolo.

Dal 2013 il benzinaio non c’è più: è rimasta solo una lastra di cemento che lentamente l’erba sta ricoprendo. Tutto intorno qualche anno fa sono state messe delle recinzioni da cantiere, più per sicurezza – a quel che si sa e vede – che per un reale avvio di lavori. Oggi quelle reti brenta sono cadute su loro stesse, contribuendo a dare un’immagine di forte degrado.

L’area sorge su un punto particolarmente interessato dal traffico automobilistico ma anche umano. Se infatti si trova praticamente nel raccordo tra circonvallazione interna ed esterna, sorge anche in mezzo tra Centro Storico, scalette di Monte Berico, Università, stadio.

Negli anni più volte si è parlato del destino di quest’area. Si è parlato di costruire un centro polifunzionale, un parcheggio, una piazza. Diversi consiglieri si sono oltretutto fatti sentire: si è trovata traccia di interrogazioni della Consigliera Dovigo (2013) e del Consigliere Cattaneo (2014), nelle quali, entrambi preoccupati per il futuro dell’area, si auspicava l’utilizzo di questa per servizi al cittadino piuttosto di riservare la possibilità di edificare nuove costruzioni.

 

Tutto ciò visto e considerato, SI CHIEDE al sindaco Francesco Rucco:
• di sapere se al momento ci sono accordi o progetti relativi all’area Ex Esso;
• qualora non vi sia alcuna proposta già sul tavolo, di avviare un percorso progettuale che vada a ripensare l’area, magari deviando la strada nel senso di marcia sud-nord (v. immagine), così da collegare lo spazio direttamente al marciapiede, evitando il rischio che sia poco frequentato perché difficilmente accessibile;
• in ogni caso, di evitare la costruzione di edifici e di riservare l’area a servizi per il cittadino.

Interrogazione: Piazza Erbe Pedonale

Interrogazione: Piazza Erbe Pedonale

Sfogliando il Giornale di Vicenza di martedì 26 febbraio un titolo in particolare ha dato una scossa all’inizio della settimana: “Anche Piazza delle Erbe ora rivuole le auto”. La battaglia è stata avviata, a quanto si legge, da un’attività commerciale nella speranza di raccogliere altri proseliti.

Con il massimo rispetto per i commercianti e, più in generale, per tutte le idee che vengono messe sul tavolo per tracciare nuove linee di sviluppo, è però compito della politica poi capire quali siano quelle più sane ed utili per la nostra città.

Lasciare che le macchine penetrino fino ai piedi della Basilica, violando uno dei nostri gioielli più belli, non può esserlo, soprattutto con la scusa, tra le altre, di rendere più agevole un carico/scarico merci che già c’è. È bene peraltro ricordare come, dopo che Piazza Erbe è stata pedonalizzata nel 2014, siano fiorite nuove attività e l’afflusso delle persone sia aumentato esponenzialmente. Ha aperto uno dei nuovi ritrovi dei giovani vicentini, il Cucù, e ha trovato spazio la seconda sede del Drunken Duck, tra le 20 migliori birrerie del mondo secondo Rate Beer, un sito specializzato del settore. Anche un negozio storico come De Bernardini è tornato nella propria storica sede dopo la pedonalizzazione.

 

Tutto ciò visto e considerato si CHIEDE al Sindaco:
• Cosa pensa di questa proposta? È favorevole ad eliminare la ZTL di Piazza Erbe così come è oggi?
• Qual è il piano più generale di sviluppo del Centro Storico?
• Nel caso si volesse procedere verso una “prova” (come in Corso Fogazzaro), qual è il limite di queste sperimentazioni? Cosa farebbe se anche i commercianti di Corso Palladio chiedessero un ritorno alle auto?

Interrogazione: Lavori Stadio Romeo Menti

Interrogazione: Lavori Stadio Romeo Menti

Viene annunciato su Il Giornale di Vicenza del 14 gennaio 2019 l’investimento di 100.000€ per ampliare il numero di posti disponibili per gli spettatori di casa allo stadio Romeo Menti. È bene sottolineare che non possiamo che vedere positivamente l’aumento della possibilità di vedere la partita a prezzi più accessibili per i nostri concittadini, in virtù oltretutto di uno sfruttamento migliore degli spazi disponibili.

Premesso questo, vogliamo però portare all’attenzione quella che è stata la promessa di fine 2018 del Sindaco Rucco in un’intervista concessa a Il Giornale di Vicenza. Nelle parole del Sindaco emergeva l’auspicio di sedersi insieme a Rosso “attorno a un tavolo” per “capire come sviluppare il progetto” [del nuovo stadio], perché “noi non possiamo più fare lavori allo stadio in via straordinaria”. Non solo: il Sindaco in quell’intervista già poneva delle basi di un possibile accordo con la società calcistica, sottolineando come “non si tratterà di una vendita. Sarà una concessione pluriennale.”

In questi anni periodicamente si è investito nello Stadio Menti, e sostenere lo sport non ci può trovare che favorevoli. È bene però ricordare è il Comune ad esser proprietario della struttura in oggetto: tutti gli interventi devono quindi essere tesi al mantenimento e alla valorizzazione della struttura stessa, e non al favore di chi la gestisce. In questo senso non possiamo quindi che approvare, ad esempio, l’assicurare l’idoneità statica o il garantire la fruibilità ai disabili. In questo caso particolare, però, l’investimento che si intende compiere avrà l’effetto di aumentare potenzialmente il numero di biglietti venduti, e, quindi, i profitti della società calcistica, senza un apparente guadagno per la città, se non in termini di opportunità (peraltro relativa a solo una parte, seppur consistente, di cittadinanza).

 

Tutto ciò visto e considerato, SI CHIEDE al sindaco Francesco Rucco:
• di sapere se questi lavori fanno parte dell’accordo da lui auspicato e non sono quindi “di manutenzione straordinaria” (come definiti dal giornale del 14/11), possibilità esclusa dal Sindaco stesso poche settimane fa;
• di conoscere i termini, qualora le basi fossero quindi già poste, dell’accordo tra Comune e Società calcistica, e di avere rassicurazioni che la strada intrapresa non sia quella della privatizzazione di una struttura così importante per la città;
• di spiegare e, se possibile, quantificare il guadagno del Comune a fronte di questo ulteriore investimento economico sullo Stadio Menti;
• di assicurare la stessa attenzione in futuro a tutte le società sportive della città.

Sicurezza Vicenza: dopo 100 giorni solo propaganda e nulla di fatto

Sicurezza Vicenza: dopo 100 giorni solo propaganda e nulla di fatto

Solo chiacchiere e distintivo”. Basterebbe questa frase tratta dal  film “Gli Intoccabili”, uno dei capolavori del Cinema mondiale, per definire in maniera plastica i 100 giorni dell’Amministrazione di centrodestra in materia di Sicurezza e Lotta al degrado.

A cosa è servito tutto il battage propagandistico sul Presidio fisso durante la “Festa dei Oto”, la polemica sull’uso del Taser, il tour dei Parchi gioco e la rimozione delle panchine? Tutto spazzato via dal Video di Campo Marzo: con i bambini sul Brucomela e i tossicodipendenti che si bucano, senza neppure il bisogno di occupare una panchina.

Naturalmente, com’era prevedibile, il primo cittadino si è affrettato ad incolpare la precedente amministrazione e il lassismo delle Giunte di centro sinistra. Ma ormai il danno è fatto. Oltre 100 mila visualizzazioni su Facebook e l’odierna edizione di “Studio Aperto”, che ha dato ampio risalto alla notizia, hanno catapultato a livello nazionale i frutti quanto mai acerbi delle millanterie “Legge e Ordine” del sindaco e dei suoi “Rucco boys”.

Al di là di ogni ulteriore considerazione su questo scabroso episodio, le domande che più ci interessano sono le seguenti:

  • Esiste un legame tra gli interventi nelle politiche sociali e la sicurezza urbana?
  • La progressiva riduzione dei progetti rivolti a prevenire la devianza e il disagio sociale, possono comportare un diverso livello di insicurezza?
  • Il contrasto dell’illegalità attraverso l’uso della forza deve rimanere il segno distintivo delle Giunte di destra o al contrario, è possibile coniugare contrasto e prevenzione?
  • La concentrazione di “categorie deboli” in aree svantaggiate della città, o in zone poco vissute dai residenti, può essere affrontata attraverso progetti di inclusione e di rigenerazione urbana?

Coalizione Civica è convinta che a tali domande si debba fornire una risposta positiva e che il bagno di realtà di questi giorni possa avere effetti positivi per ridefinire le politiche sulla Sicurezza. A patto di accantonare i facili slogan e d’individuare un impegno comune nel migliorare, sia l’efficienza del sistema sociale sia, l’efficacia delle azioni di controllo.

 

Ciro Asproso

Pista Cicero: bene la bocciatura, ma ora si dica cosa c’era di vero nel programma

Pista Cicero: bene la bocciatura, ma ora si dica cosa c’era di vero nel programma

Siamo felici che il Sindaco Rucco dopo un anno abbia capito cosa può e cosa non può fare al Parco della Pace e non possiamo che essere felici della sua bocciatura netta della cosiddetta “Pista Cicero”.

 

Le parole di Cicero però evidenziano una situazione tuttora non pacifica all’interno della maggioranza. Ma sopratutto rendono evidente come il programma elettorale di questa maggioranza fosse carta straccia. Meglio così per certi versi, ma ci dispiace per quei nostri concittadini che sono stati presi in giro da promesse che mai vedranno la luce: a questo punto si dica fin da subito cos’era fantasia e quali invece impegni concreti da fare nei prossimi anni.

 

Leonardo Nicolai

Mariangela Santini