Il nostro programma è il frutto di intensi mesi di ascolto, dialogo, analisi e elaborazione.

Ne è nato un ampio documento scritto “a cento mani”, che tratteggia la città che immaginiamo non solo per noi, ma per i nostri figli e le nostre figlie e per coloro che la abiteranno negli anni a venire.

Sappiamo di aver fatto probabilmente l’opposto di quanto si dice che bisognerebbe fare oggi in politica, ma siamo convinti che a Vicenza serva un cambiamento radicale.

Ed è proprio per sancire una doverosa rottura con gli ultimi anni di stagnazione che ripristineremo subito la clausola antifascista.

Vicenza deve tornare dinamica e in movimento. Noi ci siamo, oggi per il domani.

La lotta ai cambiamenti climatici comprende sia l’abbattimento delle emissioni dirette che di quelle indirette: quindi la riduzione dei rifiuti e l’economia circolare, capace di trasformare rifiuti in risorse creando posti di lavoro, sono sistemi virtuosi ed applicabili. Saranno incentivate le attività economiche locali che si impegnano per ridurre il loro impatto ambientale, in particolare attraverso la riduzione degli imballaggi e il riuso dei prodotti (vuoto a rendere, eliminazione del monouso).

Promuoveremo la cultura della corretta gestione e riduzione dei rifiuti con attività nelle scuole e nei quartieri, ed applicando riduzioni della TARI in presenza di buone pratiche dei cittadini e delle attività economiche. Vogliamo essere d’esempio per il risparmio energetico: lanceremo una campagna per l’installazione di pannelli solari sugli edifici pubblici e rilanceremo il teleriscaldamento, stringendo accordi con le grandi aziende energivore, per sfruttare il calore in eccesso delle lavorazioni a disposizione della cittadinanza.

A livello comunale creeremo un ufficio di consulenza per favorire la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e di Autoconsumo Collettivo in città, nonché per l’installazione di pannelli fotovoltaici, in luoghi ritenuti idonei, nei quartieri al fine di raggiungere l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030.

Il comune dovrà far sì che l’anagrafe sia luogo cruciale di tutela dei diritti attraverso pratiche purtroppo assenti nella nostra città: la trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali; l’iscrizione della residenza per le persone migranti; il riconoscimento del genere elettivo per le persone trans, anche attraverso l’istituzione dell’identità alias. 

La trascrizione degli atti di nascita delle famiglie omogenitoriali riconosce il legame tra il figlio e il genitore non biologico. Questo è possibile già in molti comuni in Italia, anche nella nostra regione, e riteniamo che a Vicenza ci si debba impegnare a dare diritti a tutti i bambini.

Occorre inoltre offrire una tutela effettiva delle persone trans, così da permettere alle cittadine e ai cittadini in transizione di genere di poter vivere in una città che garantisca il loro diritto alla privacy e la loro piena dignità, una città accogliente verso ogni scelta. Vogliamo introdurre l’attivazione di una identità alias che assegni un’identità provvisoria, transitoria e non consolidabile; la nostra proposta è che l’anagrafe rilasci a coloro che stanno affrontando un percorso di transizione di genere e che ne facciano richiesta un attestato che riconosca il loro genere elettivo e anticipi i provvedimenti ufficiali necessari al termine del percorso (e, in particolare i nuovi documenti di identità personale). Il comune deve potenziare e sostenere in questa ottica i servizi offerti dalla città alla comunità LGBTQ+.

Vicenza deve essere la città dei beni comuni, e la loro tutela deve ritornare al centro. Abbiamo individuato tre obiettivi identitari per avviare il processo di rigenerazione: Cascina Carpaneda, da cui può originarsi un vero e proprio Parco Agricolo cittadino, e i complessi di San Biagio e San Silvestro.

Preserveremo la proprietà interamente pubblica delle società multiservizi che erogano servizi essenziali ai cittadini (come Aim-Agsm, Acque Vicentine, SVT), coniugando i principi di economicità della gestione delle aziende all’interesse pubblico e sociale. Le risorse e gli utili derivanti dalla proficua gestione delle società a controllo pubblico andranno reinvestiti sul territorio, in opere di rigenerazione urbana e di riqualificazione ambientale e progetti utili per la collettività.

Desideriamo promuovere la crescita serena e libera dei più piccoli, e incoraggiare l’indipendenza, l’intraprendenza e la creatività dei ragazzi e delle ragazze favorendone la socializzazione. Gli asili nido sono la prima tappa del percorso di crescita: aiuteremo i genitori intervenendo sulle rette, favoriremo la gestione diretta del servizio da parte del Comune e vareremo un piano straordinario di manutenzione degli edifici scolastici.                        

Promuoveremo l’Asilo intergenerazionale per coniugare le esigenze di anziani e bambini, favorendo l’integrazione degli anziani e delle famiglie giovani anche attraverso il coinvolgimento degli animali d’affezione.

La città si vive anche attraverso lo sport: vorremmo assicurare l’accesso alle strutture sportive, sia dal punto di vista economico che del trasporto, con particolare attenzione alle famiglie meno abbienti.

Vicenza dovrà impegnarsi nel diventare una città universitaria non semplicemente una città con dei corsi universitari. I giovani devono poter usufruire appieno della città: gli affitti per le giovani coppie e gli studenti universitari sono troppo onerosi e il Comune dovrà attivarsi per favorire canoni d’affitto agevolato e reperire nuovi alloggi. Sarà promossa l’organizzazione di luoghi e tempi di aggregazione, di eventi culturali e la riproposizione delle feste rock di quartiere. 

Vicenza non finisce in Corso Palladio: serve una politica di cultura diffusa. Trasformeremo le zone abbandonate e degradate in centri di quartiere, per animare ed arricchire l’esperienza quotidiana.

Riteniamo necessario un efficace coordinamento culturale che preveda un calendario condiviso degli eventi e ne potenzi la comunicazione.

Investiremo nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale e paesaggistico, promuoveremo nuove e inedite sinergie tra i vari settori dell’amministrazione comunale potenziando l’organico.

La nuova sede della Biblioteca civica Bertoliana assumerà il volto di una piazza urbana attenta ai cambiamenti socioculturali e in cui patrimonio storico e pubblica lettura respireranno insieme mentre verranno potenziate le sedi decentrate ancora in sofferenza.

Il libero scambio di libri usati (book-crossing) verrà favorito anche nelle scuole e negli uffici pubblici.

Verranno messe in campo iniziative culturali e naturalistiche destinate alle bambine e ai bambini e a tutta la cittadinanza, allo scopo di promuovere l’educazione ambientale.

Saranno incrementate le esperienze culturali gratuite per la fascia giovanile.

Intendiamo rafforzare il sistema museale cittadino e puntiamo alla creazione di uno sportello pubblico per fornire consulenze e valorizzare le iniziative culturali e artistiche indipendenti, anche attraverso la progettazione partecipata.

Immaginiamo una città che valorizzi la dignità della persona, in cui chi è in difficoltà non si senta solo. Istituiremo un osservatorio sulla sanità pubblica che incoraggi una medicina di qualità, basata su una visione globale del paziente e che monitori il valore della cura, l’utilizzo delle risorse e la democraticità dei processi. Intendiamo offrire nuove soluzioni alle diverse declinazioni della terza età, potenziando i servizi domiciliari, moltiplicando e mettendo in rete le attività dei centri diurni e delle associazioni, promuovendo la realizzazione di condomini sociali.  Per quanto concerne le RSA siamo contrari alla progressiva privatizzazione dei servizi assistenziali.

Torneremo ad investire nella sanità di prossimità attraverso i consultori familiari e i servizi a domicilio destinati anche alle neo-mamme. Garantiremo l’apertura di nuove case rifugio per le donne che hanno subito violenza, e i fondi necessari al buon funzionamento del Centro Antiviolenza. 

Inoltre, chiederemo all’ULSS di avviare dei progetti di socializzazione per le fasce più fragili (disabili, giovani disagiati, senza tetto, ex tossicodipendenti impegnati nel reinserimento), così come auspicato anche a livello regionale. Realizzeremo percorsi protetti e liberi da barriere per una fruizione globale della città anche da parte dei genitori con bimbi in passeggino, delle persone con disabilità e degli anziani. 

Il comune dovrà mettere a disposizione competenze, spazi e risorse per consentire sostegno e integrazione al disagio psichico e alla disabilità e per aiutare familiari ed associazioni, dando inoltre concreta attuazione alla “Legge sul dopo di noi”.

Intendiamo avviare dei progetti di inclusione rivolti alle persone con disturbi degenerativi e disabilità di tipo cognitivo. Auspichiamo che la città di Vicenza diventi una comunità amica delle Persone con Demenza, mettendosi in rete con altre città e/o comunità italiane ed europee, in modo che le persone con demenza siano rispettate, comprese, sostenute come effettivi membri della società. Costruiremo allo scopo dei percorsi di informazione/formazione e dei tavoli di discussione con le diverse realtà sociali e con le stesse persone con demenza (attraverso gruppi di advocacy) al fine di individuare specifici obiettivi da realizzare con gradualità nel corso del quinquennio amministrativo.

Il Comune sarà protagonista nella creazione di occupazione, in particolare per i giovani, a sostegno dei lavoratori e delle aziende locali. Promuoveremo un tavolo di programmazione economica con le Università venete e le categorie economiche e sociali, per rilanciare una nuova manifattura: innovativa, sostenibile e ad alto contenuto tecnologico, che garantisca altresì una piena e dignitosa occupazione. Promuoveremo l’economia circolare, la riconversione ecologica nonché la promozione della cultura e del turismo, anche attraverso sgravi fiscali.

Vogliamo tutelare il ricorso allo smart working per i dipendenti comunali anche per abbattere le emissioni da trasporto privato, garantendo spazi e servizi gratuiti decentrati nei quartieri. Incentiveremo le attività agricole a basso impatto, facilitando la commercializzazione dei prodotti bio e a Km 0. Collaboreremo con le Associazioni di settore per facilitare l’accesso dei giovani alla scelta d’impresa agricola e per salvaguardare le Piccole Medie Imprese e i negozi di vicinato, erosi dalla competizione con le multinazionali e dalle grandi catene di distribuzione.

Sono 27 le morti bianche avvenute in Veneto nel 2022, con un incremento del 44% di infortuni. Crediamo sia indispensabile istituire un tavolo di dialogo efficace e diretto tra Comune, Sindacati e Associazioni di categoria per favorire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra i nostri obiettivi vi è anche la costituzione di un Osservatorio sul lavoro precario, allo scopo di monitorare l’attivazione dei contratti a tempo determinato e concertare un percorso finalizzato alla loro stabilizzazione.

La lotta ai cambiamenti climatici ci obbliga a ripensare la mobilità per abbattere la CO2 e le polveri sottili e per migliorare la qualità dell’aria, della vita e anche delle relazioni dei vicentini. Investire risorse e riprogettare il sistema di trasporto pubblico è fondamentale. Si propone di riorganizzare il Trasporto Pubblico Locale, puntando alla completa elettrificazione entro il 2030, aumentando le corsie protette e i parcheggi di interscambio, incrementando la frequenza delle corse, anche mediante linee circolari che attraversino tutti i quartieri e le zone industriali artigianali. Proponiamo inoltre di utilizzare gli introiti della sosta per ridurre il costo dei titoli di viaggio e valutare la possibilità di fornire abbonamenti scontati a determinate fasce di popolazione.

La pubblica via non può essere ostaggio delle auto in transito o di quelle in sosta, riprogettare la città significa anche ridurre la carreggiata stradale, ampliare i marciapiedi, piantumare nuovi alberi, e ricercare soluzioni alternative per gli stalli della sosta.

Favoriremo la ciclopedonalità garantendo il pedibus per le scuole ed istituendo la “ciclopolitana”: una rete che metta in comunicazione gli attuali percorsi ciclabili cittadini ed extraurbani, dotata di specifica segnaletica, di illuminazione e di un servizio di bike-sharing esteso anche ai Comuni limitrofi. La sicurezza sarà prioritaria: doteremo ogni attraversamento pedonale di illuminazione a LED ed implementeremo la mobilità pubblica notturna.

Faremo della partecipazione un punto cardine della nostra attività a partire dalle azioni più piccole come la creazione di pocket park nei quartieri fino alla creazione/riqualificazione di aree verdi importanti; dal recupero di piccoli spazi nei quartieri all’urbanistica partecipata, convinti che il Dibattito Pubblico, obbligatorio per le opere contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e introdotto in Italia dal decreto legislativo 50/2016, debba essere perseguito con l’intento di coinvolgere il più possibile i cittadini sulle valutazioni rispetto ad opere impattanti per la città. Perché tutti abbiano voce promuoveremo l’attivazione dei Comitati di quartiere.

Nessuno deve essere lasciato indietro: la nostra città deve ritrovare il senso di comunità, garantendo la coesione sociale e affrontando le situazioni di disagio attraverso un modello nonviolento di gestione del conflitto, la cultura del rispetto e della dignità. Lavoreremo per potenziare le politiche sociali con l’obiettivo di affrontare tutte le situazioni di marginalità sociale e di povertà, a partire dal rafforzamento del ruolo degli operatori impegnati nei quartieri e di uno sportello di ascolto psicologico per la prevenzione dei disagi.  Riuniremo istituzioni, associazioni e cooperative al fine di ottimizzare il rapporto tra le realtà del sociale, la Questura e la Prefettura e altri enti pubblici, per mettere in campo e/o migliorare azioni e servizi necessari a risolvere annosi problemi della popolazione in stato di bisogno. 

Lasciare la popolazione straniera migrante e quella più fragile in stato di indigenza e di precarietà non favorisce i percorsi di mutua integrazione nel tessuto cittadino. Bisogna attivare percorsi più semplici e agili nelle procedure amministrative per il rilascio del certificato di residenza, affrontando anche il problema della locazione, dell’accesso al servizio socio sanitario e della entrata nel mondo del lavoro.

Intendiamo mettere al centro delle nostre attenzioni dunque il problema della “Casa per tutti”, senza dimenticare la necessità di fornire le giuste garanzie ai locatari. Aumenteremo il numero delle “residenze fittizie”, realizzando anche il Progetto Housing First a Vicenza, prendendo spunto da progetti già realizzati altrove e avvalendosi del recupero del patrimonio abitativo pubblico e privato. Inoltre avvieremo un dialogo con banche e assicurazioni perché mettano a disposizione, per dieci anni, le proprie case sfitte al fine di esaurire le liste di attesa dell’edilizia popolare. Bandiremo inoltre “Progetti di Condominio Sociale” rivolti in particolare ad anziani autosufficienti, giovani coppie e genitori single. Bandiremo progetti di condominio sociale per persone con disabilità con il coinvolgimento degli enti gestori e del distretto sociosanitario. 

Sentirsi protetti dalle Istituzioni, specie nei momenti di difficoltà, è la cosa che più di tutte genera benessere e sicurezza sociale. Predisporremo un patto di legalità, garantendo la sicurezza dei cittadini attraverso presìdi sociali e servizi di strada, insieme alla Polizia Municipale, su questioni cruciali che determinano situazioni di disagio sociale.

Realizzeremo un “Osservatorio sulla sicurezza in città” che offra la possibilità di segnalazione di episodi di molestie (di genere, di orientamento sessuale, di discriminazione culturale, razziale e politico). Allo scopo di migliorare la sicurezza e di favorire la vita all’aperto senza uso di auto, miglioreremo l’illuminazione delle strade a transito ciclopedonale per rendere sicura la fruibilità, sia diurna che notturna, con attenzione particolare alla mobilità autonoma e sicura delle bambine e dei bambini. 

L’Europa, nella sua programmazione strategica riguardante l’attività fisica, considera lo sport veicolo principale per la salute, il benessere, l’integrazione. In particolar modo lo sport è visto come strumento imprescindibile nelle patologie croniche non trasmissibili causate da stili di vita sedentari. Crediamo fermamente nel ruolo dello sport come contenitore di valori etici imprescindibili e declinabili nella vita di tutti i giorni, in tutte le sue forme. Dal gioco libero dei bambini, all’attività dilettantistica, professionistica, amatoriale e di mantenimento per le generazioni che sono nella terza età.

Doteremo tutti i quartieri di piastre sportive recuperando e riqualificando quelle esistenti nei parchi pubblici. La loro fruibilità deve essere h24.

Adibiremo nuove aree con il recupero di edifici abbandonati (capannoni industriali) all’utilizzo di campi di gioco o palestre in modo di dotare tutti i quartieri di una o più strutture slegate dagli istituti scolastici. Attiveremo una collaborazione con le parrocchie (Diocesi), al fine di rendere accessibili ed usufruibili gli spazi sportivi degli oratori.

Collaboreremo con gli Istituti Comprensivi scolastici del territorio comunale per rendere usufruibili, in sicurezza, piastre e piste all’aperto, ammodernandole compiutamente, dopo l’orario scolastico e nel fine settimana. Stipuleremo con la Provincia contratti di gestione delle palestre scolastiche degli Istituti secondari di Secondo grado (Istituti Superiori) al fine di realizzare economie di scala che possano ampliare a costi sostenibili l’offerta alle Società sportive.

Realizzeremo un censimento degli argini dei fiumi (rimuovendo eventuali chiusure non autorizzate), al fine di implementare l’offerta di percorsi ciclistici e podistici ed attrezzare con aree dedicate e parchi sportivi alcune aree degli argini per una sana attività all’aperto. Renderemo i parchi vivi, frequentabili in sicurezza, tali da permettere attività fisica amatoriale per tutte le generazioni dalle più giovani a quelle meno giovani.

Attiveremo con il mondo Scuola partenariato con le Società sportive e i professionisti del settore al fine di ampliare l’offerta di qualsivoglia sport ad una platea la più ampia possibile di studenti.

Cercheremo di stipulare convenzioni con le strutture mediche apposite affinché le visite medico sportive siano gratuite.

Organizzeremo eventi sportivi a grande impatto partecipativo attraverso la ricerca di sponsor pubblici e privati.

A causa del colpevole disinteresse del Sindaco Rucco e della sua amministrazione riguardo all’attraversamento di Vicenza della Linea AV/AC Verona-Padova, in questi 5 anni si è prodotto un sensibile peggioramento del progetto definitivo rispetto al preliminare del 2017. Realisticamente, crediamo che al momento vi siano solo due alternative possibili:

  1. Triplicamento con gestione tecnologica Tipo “ERMTS HD”. L’aggiunta di un solo binario ai due esistenti consentirebbe di avere una sezione dell’infrastruttura di circa 18 metri di larghezza, ovvero circa 7 metri in meno dell’attuale soluzione a 4 binari. L’impatto sul patrimonio edilizio e sul contesto urbano di una tale proposta sarebbe decisamente inferiore rispetto al quadruplicamento: verosimilmente, quasi tutte le demolizioni previste a S. Lazzaro e ai Ferrovieri potrebbero essere evitate. Lo stesso dicasi per il tratto Est, nel quartiere di S. Pio X e in Via Martiri delle Foibe, il numero di demolizioni si ridurrebbe a circa 17 edifici, meno della metà di quanto ipotizzato da RFI.
  2. Quadruplicamento a sezione ridotta. La sezione ridotta consentirebbe una minore generazione di interferenze con il patrimonio edilizio esistente: ad esempio, molti edifici previsti in demolizione a S. Lazzaro (almeno 8-9 edifici plurifamiliari) potrebbero essere risparmiati. Lascerebbe inoltre aperta la possibilità di sviluppare in futuro un servizio ferroviario metropolitano su base regionale, che rimane uno dei cardini della mobilità intra-comunale, sostenibile e alternativo all’uso dell’auto.

Per assistere i cittadini introdurremo una delega specifica all’AC/AV, affinché l’assessore di riferimento possa rappresentare il filo diretto tra la cittadinanza e RFI, anche al fine di fornire un’adeguata informazione e assistenza, con l’istituzione di uno sportello apposito.

Lattuale progetto di stazione ipogea è irricevibile e indegno di una città UNESCO. Sarà necessario rifare la progettazione della stazione centrale puntando sulla riqualificazione e rifunzionalizzazione del fabbricato viaggiatori esistente, coinvolgendo un architetto degno per la nostra città.

Per quanto riguarda la viabilità, le opere complementari all’AC/AV sono troppo impattanti e saranno oggetto di revisione, così come il Trasporto Pubblico Locale contestuale.

Negli ultimi decenni il territorio di Vicenza è stato violentato da colate di cemento, edifici inefficienti e impattanti. Cambieremo radicalmente la politica urbanistica rivedendo gli strumenti urbanistici e contrastando l’ulteriore consumo di suolo. Vogliamo investire nel recupero del patrimonio edilizio esistente, nell’efficienza energetica e nella rinaturalizzazione dei luoghi abbandonati. Intendiamo tracciare una mappa della città pubblica: delle funzioni, dei servizi (anche di quelli privati) e della rete delle connessioni che descrivono la struttura urbana, poiché è nello spazio pubblico che si gioca la sfida della città nuova. Vogliamo che Vicenza diventi un modello tra le città impegnate contro i cambiamenti climatici, oltre che una città vivibile per i cittadini : perciò allo scopo di assorbire la CO2 prodotta, svilupperemo aree verdi, boschi urbani e cinture boscate che raccordino tra loro i quartieri anche per ricostruire il tessuto cittadino e naturale, con particolare attenzione alle aree dismesse. 

Vicenza è tra le città più inquinate d’Europa e questo porta a serie conseguenze sul piano della salute e della vivibilità; per contrastare le isole di calore è fondamentale recuperare la permeabilità dei terreni e avviare un processo di rinaturalizzazione del suolo. Considerato che in ogni quartiere esiste un’area produttiva abbandonata, partiremo da questo per dar vita a progetti di riconversione naturale.

Faremo un censimento delle aree e degli immobili abbandonati o degradati, accompagnato dalle linee guida per il loro recupero.

Doteremo infine Vicenza di un “piano regolatore del verde e del clima” per migliorare la qualità del territorio e dell’ecosistema urbano, per dare attuazione al progetto di “Comune amico delle api” e per aderire alla Rete Europea delle Città libere dai Pesticidi.

La trasparenza dell’amministrazione e la sicurezza dei cittadini saranno i princìpi fondanti della nostra azione. Puntiamo a migliorare la macchina amministrativa, sulla base dei principi di accessibilità, trasparenza, efficienza e innovazione, valorizzando i dipendenti e i dirigenti anche al fine di garantire i tempi adeguati dell’espletamento delle procedure amministrative, alcune delle quali oggi profondamente stravolte. Miglioreremo pure il livello di comunicazione tra cittadinanza ed amministrazione e a questo scopo verrà garantito uno sportello di aiuto per cittadini con scarse conoscenze informatiche.

Daremo regolare riscontro pubblico su quanto fatto dall’Amministrazione per contrastare i cambiamenti climatici, utilizzando lo strumento del confronto con quanto promesso.

Proponiamo il ripristino del Consiglio Comunale dei Bambini e dei Consiglieri Aggiunti in rappresentanza dei cittadini stranieri non aventi diritto di voto, affinché possano portare la loro voce in Consiglio Comunale.