Silvia Giordani

Silvia Giordani

Biografia

46 anni

Zona Astichello (Ex motorizzazione).

Libera professionista marketing e comunicazione (tv, cinema, aziende, musica).

Ho studiato al Dams e alla Scuola Civica di Cinema (Mi). Ho vissuto 16 anni a Milano per lavoro come producer e caporedattrice per diversi programmi televisivi in Rai, La7, Mtv e Mediaset (Crozza, Chiambretti, Cucciari, Volo, Cattelan…). In contemporanea ho conseguito il diploma di operatrice olistica ad indirizzo nutrizionale e di cuoca di cucina naturale; ho partecipato come aiuto cuoca in alcuni corsi del Dott. Berrino (Ist. Oncologico di Milano).

Da 6 anni sono tornata a Vicenza e lavoro come freelance per case di produzione cinematografiche e agenzie di comunicazione locali; non ultimo, collaboro come coadiuvante nell’attività commerciale di famiglia.

Sono vegana da 13 anni e mi batto da sempre per i diritti degli animali, per l’ambiente e per rendere questa società più inclusiva.

Ho scelto di tornare a Vicenza perché trovo che la dimensione di questa città mi permetta di coniugare una vita culturalmente attiva e allo stesso tempo avere un ritmo di vita più sostenibile e attento verso la cura di tutto ciò che mi circonda. Ora partecipo al gruppo RiAmbientiamoci e al G.a.s. di Camisano.

Vicenza è ancora una città vivibile e con un grande potenziale culturale e artistico, mi candido perché vorrei dare il mio contributo per renderla sempre più accogliente per i giovani e attraente per i turisti.

Investirei nell’educazione ambientale così da orientare il cambiamento verso una società sostenibile,

sensibilizzare i cittadini a diventare prima consapevoli e poi attivi (ad esempio creare comunità energetiche autosufficienti).

Investirei risorse per facilitare l’incontro tra spazi e beni immediatamente disponibili e la domanda finalizzata a riempirli, con idee e talenti legati a progetti artistici, creativi, culturali e sociali: giovani, startupper, artigiani digitali, comunità di interessi o di pratiche, associazionismo ambientale (Legambiente, Civiltà del verde…) e animale (Lav, Oipa, SeaShepherd…).

Darei importanza agli spazi comunali all’aperto (Parco Querini, Campo Marzio, Parco Retrone, Giardini Salvi), perché porterebbero vitalità a una città spenta e poco sicura. Un chiosco fisso (o un moderno bar container) con plateatico nei parchi richiamerebbe bambini, pensionati e universitari tutto il giorno.

Si potrebbe organizzare spesso al loro interno workshop, eventi e giornate a tema: per l’acqua, per la biodiversità, per il rispetto per l’ambiente, per gli animali, per le culture diverse, per l’inclusione, così da farli diventare luoghi di confronto, di sensibilizzazione, di crescita per l’individuo e la collettività.

La battaglia per la tutela dell’ambiente e per la solidarietà tra generazioni sono un punto fermo per una nuova Vicenza. L’unico futuro possibile è un futuro sostenibile.